Palazzo delle Poste

Il Palazzo delle Poste è un edificio di Latina progettato dall’architetto ed ingegnere Angiolo Mazzoni.

Costruito in occasione della fondazione dell’allora Littoria, fu inaugurato, assieme alla città, il 18 dicembre 1932 alla presenza di Benito Mussolini.Il sopralluogo per scegliere l’area su cui costruire il palazzo fu effettuato il 17 aprile 1932 dall’architetto Mazzoni, dal commissario Cozzolini dell’amministrazione delle Poste e Telegrafi e dall’ingegner Pappalardo dell’Associazione Nazionale Combattenti. In questo frangente Oriolo Frezzotti inviò a Mazzoni i disegni del suo Piano Regolatore per Littoria ed in particolare uno schizzo dell’area in cui si prevedeva l’insediamento del nuovo edificio postale. Per l’esecuzione dei lavori fu messa a disposizione dal Ministero la somma di 890.000 Lire.Il giorno dopo l’inaugurazione, sulla “Gazzetta del Popolo”, Filippo Tommaso Marinetti scrisse che tra i valori artistici ideati dall’Architetto Mazzoni in questo edificio noi ammiriamo specialmente le grandi alte grate semicilindriche di difesa conto le zanzare malariche. Si tratta di una di quelle bellezze sorprendenti originali che risultano da una trovata costruttiva con scopo funzionale.Così Mazzoni, avendo il compito di difendere una casa dalle zanzare malariche, sostituisce alle solite, piccole grate malariche, dei forti motivi architettonici di rete metallica. Esempio questo di una utilità che diventa bellezza, trovata, lirismo. In altri termini, superamento futurista del semplice razionalismo. Tuttavia, nel 1934, le grate antimalariche vennero smantellate su ordine diretto del Duce perché offendevano la vittoria con cui si riteneva ormai conclusa, per il regime, la battaglia ecologica contro la malattia, anche se i censimenti dell’epoca registravano ancora un alto tasso di mortalità proprio a causa della malaria.

Sempre nel 1934 Littoria venne promossa a capoluogo di provincia e, di conseguenza, anche l’edificio postale dovette assolvere nuove mansioni; fu così che l’architetto Mazzoni curò il progetto per il suo ampliamento. Il disegno che ne scaturì era di grande qualità architettonica, ma fu bocciato dal neoministro Puppini che, ravvisando un contrasto tra l’ubicazione del nuovo edificio e l’assetto urbanistico previsto dal Piano Regolatore vigente, consigliò come possibile soluzione l’ubicazione in asse col viale Principessa di Piemonte (oggi viale Italia). Mazzoni studiò pertanto una soluzione conforme al volere delle amministrazioni.

Dopo l’intervento di ampliamento del 1934 non si registrano altri interventi significativi sino al 1960 quando venne ritenuto indispensabile un ulteriore ampliamento dell’immobile.